Intervista A Riccardo Germani, In Senato per Difendere i Diritti dei Tartufai

Legislatura 1Gª – Disegno di legge n. 1412 – Un’intervista sofferta,  che ci prospetta un futuro composto da commercialisti e carte bollate, quella fatta a Riccardo Germani, presidente della Asso Tartufai. La storica associazione nazionale dei tartufai Italiani

 

Ciao Riccardo, chi ha  avuto modo di conoscerti sa che sei particolarmente pignolo nella veste di presidente. Come mai?

Chi ha a cuore il monde del tartufo non da nulla per scontato,  tanto che, entrando nel merito per il quale mi hai interpellato,  abbiamo chiesto che sia messo, nero su  bianco  all’ articolo 1  che la stessa miri alla promozione. E con  altrettanta accuratezza nello specificare che il  gregario di noi tartufai o cavatori, che dir si voglia, non è un semplice cane , ma :  da lavoro e  addestrato alla cerca del tartufo.

Visto che ti piace essere diretto, adiamo subito al sodo. In  un mondo ideale , qual è la tua idea di Libera Cerca?

“la cerca del tartufo e’ libera nei boschi, nei terreni non coltivati, nei terreni demaniali, lungo i corsi d’acqua
e nei parchi naturali”  e i  comuni non possono, in alcun modo, contemplare negli usi civici la cerca. Chi gestisce un patrimonio collettivo, com’è quello del tartufo, non ne diventa proprietario ma conduttore, per un determinato lasso di tempo e deve necessariamente , per definizione, essere un conduttore, e in alcun modo il proprietario.

Hai anticipato la mia prossima  domanda. Puoi approfondire ulteriormente questo punto?

Volentieri. Le tartufaie controllate, autorizzare dalla regione, a mio modo di vedere, possono avere un’estensione massima di tre ettari, tra una tartufaia controllata ed un’altra, la cui distanza minima non deve essere inferiore ai 500mt.  “le tabelle devono essere  erogate  dalla Regione ed avere un costo, che trovo congruo  di 50€ cadauna, in cui è riportata la data in cui si conclude  l’autorizzazione

Ci hanno detto che hai fatto “carta straccia” di buona parte, di questo ddl  E’ vero?

Certo,  ne cito solo alcuni per non annoiarvi : Art 9.5 Abrogare per intero, in quanto incostituzionale e viola gli articoli 96 e 97 e il Testo Unico di legge sui demani idrici. Art 12.2 c. che fa riferimento al transito, violando palesemente art 1051 del Codice Civile   e contestualmente  consentirebbe di non rispettare i calendari.  Ma sopra tutto quella  più odiosa ed infausta . Mi riferisco ai limiti di raccolta per gli hobbisti, che potrebbero esercitare la loro passione solo  per una manciata di tartufi.

Ho deciso di farti questa intervista perchè, al contrario di quanto pensano in molti, la proposta di modifica del art.  7.8  dimostra le tue nobili intenzioni.  Ti va di citarla?

Si, in oltre ti ringrazio per l’opportunità. “il conduttore della tartufaia” “che è il proprietario del fondo  non può trasferire il diritto di raccolta ma consentirlo solo ai dipendenti dell’azienda agricola ed è quindi vietato l’affitto o
l’utilizzo, anche a scopo gratuito a terzi o ad associazioni, Qualora si verificassero situazioni di affittanza decade la tartufaia

Hai detto in più di un occasione che questo ddl strizza l’occhio ai tartuficoltori. Ci aiuti a capire in che modo?

Vogliono rilasciare permessi ventennali e mettere le mani sul Tuber Magnatum pico, Il miglior modo per comprendere questo punto è andare a vedere quanto è successo in Toscana. e in particolar nelle  crete senesi

Stando a quanto ci hai detto, non mi è ancora ben chiara una cosa: che  ruolo ricoprirà il tartufaio  nella filiera del tartufo nel prossimo futuro?

Quello dell’ estinto! ad appannaggio  dei commercianti, tartuficoltori ed agricoltori. Un triangolo questo, che ci farà sparire come quello ben più celebre delle Bermude. Tant’è  che la mia proposta di fare due fermi biologici annuali è stata aspramente contestata  da quest’ultimi. Anche in virtù del fatto  che ho “coperto con una linea rossa” l’articolo  16.2 che  , se abrogata, come da noi richiesto ,vieterà  di fatto la trasformazione dell’ ’industria alimentare in Italia delle specie tuber indicum, tuber himalayenss, e Tuber sinoaestiuum. E di ogni altra specie non   attualmente  contemplata