Gli insetti del Bosco e dei tartufi

Gli insetti del Bosco e dei tartufi

Gli insetti del Bosco e dei tartufi – Gli insetti sono un’importante fonte di cibo per molte specie di animali, uccelli, rane, lucertole, scoiattoli, volpi, pipistrelli. Ecco perchè molte specie di insetti hanno evoluto colori, disegni e forme che permettono loro di mimetizzarsi nell’ambiente dove vivono e forse non tutti sanno che molti di essi vivono in stretta correlazione con il tartufo, eccone alcuni:

La mosca del tartufo:

Un  sistema efficace per trovare il  tartufo, è quello di cercare la mosca dei tartufi, il cui nome scientifico è Helomyza o Suilla gigantea. Lunga  circa un centimetro, rosso bronzo, dalle ali metallizzate, essa ha un odorato così sviluppato, da individuare un tartufo delle dimensioni di un pisello. Ed intorno al tartufo depone le uova, affinché le larve possano cibarsene. Le ore della giornata più favorevoli per cercare le mosche sono quelle centrali, dalle 11 alle 16. Soprattutto se il cielo è coperto o piove leggermente o in caso di nebbia. Al sole i ditteri sono più diffidenti, però il metallo delle loro ali è molto più visibile.Questa tecnica non è consigliabile quando il terreno da esplorare è troppo vasto.

Lo scarabeo del tartufo:

L. cinnamomea è un Coleottero appartenente alla famiglia Leiodidae.

Il leiode è in grado di arrecare danni severi ai corpi fruttiferi maturi di diverse specie di Tuber, ed è particolarmente ghiotto di nero pregiato (T. melanosporum).

Le pupe si possono ritrovare nel periodo autunnale (da ottobre a novembre), mentre gli adulti si rinvengono da novembre a marzo.

I danni sui tartufi sono provocati sia dagli adulti che dalle larve. Gli adulti del micofago si nutrono dei carpofori, e le femmine, dopo l’accoppiamento, depongono le uova in prossimità dei corpi fruttiferi. Le larve, munite di forti mandibole, si sviluppano tra i mesi di gennaio e aprile, e risultano maggiormente dannose, devastando completamente i carpofori con la loro attività trofica

La larva, una volta raggiunto il tartufo si insedia in esso per nutrirsene, ma lo utilizza anche come rifugio. Ciascuna larva può usufruire, per i propri spostamenti all’interno del tartufo, delle gallerie scavate dagli adulti, anch’essi impegnati nell’attività trofica sullo stesso substrato .

I collemboli:

Negli ultimi decenni sono stati effettuati numerosi studi volti a capire il complesso rapporto simbiotico fra tartufo e pianta ospite; risultano invece scarse le conoscenze relative alle relazioni tra tartufo e fauna edafica, sebbene alcuni studi affermino che alcuni invertebrati come i nematodi o gli artropodi del suolo giochino un ruolo chiave nella dispersione e diffusione delle spore fungine.

In particolar modo è stato osservato come alcuni gruppi di collemboli, come il Genere Folsomia, siano presenti in numero superiore all’interno del pianello piuttosto che all’esterno, facendo supporre che ne siano attratti. In alcuni studi è stato dimostrato che Folsomia candida è in grado di utilizzare una vasta gamma di risorse alimentari e di mostrare evidenti preferenze.

Lo scopo di questo studio è stato quello di verificare se F. candida è in grado di riconoscere il tartufo come fonte alimentare e se mostra una preferenza alimentare nei confronti dello stesso. Sono state utilizzate sei specie di tartufo:

  • Tuber puberulum (Berkeley & Broome, 1846),
  • Balsamia vulgaris (Vittadini, 1831),
  • Tuber borchii (Vittad., 1831),
  • Tuber mesentericum (Vittad., 1831),
  • Tuber aestivum fma uncinatum (Montecchi e Borrelli, 1995)
  • Tuber melanosporum (Vittad., 1831).

Sono state allestite capsule petri (vetrini) con substrato standard in cui sono stati inseriti singolarmente frammenti di tartufo, finemente sminuzzati, delle sei specie testate e un miscuglio di cereali, cibo normalmente fornito ai collemboli negli allevamenti.

In ogni capsula sono stati inseriti 10 collemboli di 10-12 giorni di età e dopo 12h, 24h, 48h e 72h dall’inizio dell’esperimento ne è stata registrata la posizione nella capsula al fine di capire se dimostravano una scelta alimentare. Complessivamente lo studio condotto non ha dimostrato una chiara preferenza alimentare dei collemboli verso il tartufo piuttosto che per il cereale, o per qualche specie di tartufo in particolare. Indipendentemente dalla specie di tartufo utilizzata, F. candida sembrerebbe preferire il tartufo al mix di cereali fornito durante l’esperimento. Inoltre, tale tendenza a preferire il tartufo, ha seguito un andamento crescente con il passare delle ore.

A questo punto possiamo affermare che i Collemboli giocano un ruolo fondamentale al pari degli animali selvatici, come da esempio il cinghiale, infatti anche quest’ultimo se in elevata presenza, proprio come il collembolo, può essere dannoso ma nelle dovute concentrazioni è di fondamentale importanza per la propagazione del micelio.

Magari in futuro lo si potrà impiegare nella tartuficoltura.

Ma come sappiamo tutti, o quanto meno è possibile immaginare, gli insetti che popolano il bosco e gli ambienti tartufigeni in generale sono innumerevoli, gli ordini principali di insetti che possiamo facilmente riconoscere sono:

  • Coleotteri
  • Emitteri (afidi, cocciniglie)
  • Ditteri (mosche e zanzare)
  • Imenotteri (api, vespe e formiche)
  • Lepidotteri (farfalle diurne e farfalle notturne)
  • Ortotteri (Cavallette e Grilli)
  • Dicotteri (blatte e mantidi)
  • Dermatteri (forbicine)
  • Odonati (libellule)
  • Fasmoidei (insetti-stecco)