La Sicilia sfida il nord : Diventeremo la tartufaia d’Italia
Nei prossimi anni la Sicilia potrebbe diventare la tartufaia d’Italia, superando i più famosi “giacimenti” del Nord, sottoposti a sfruttamento massiccio dai cavatori e spesso esauriti. Secondo le ultime stime del Dipartimento dell’agricoltura della Regione siciliana, nell’Isola abbondano in particolare Tuber Borchii, Tuber Aestivum e Tuber Uncinatum
Questo l’incipit dell’articolo pubblicato sul quotidiano Siciliano focusicilia.it “I numeri esatti sono difficili da stimare, ma dai campioni risulta che possano essercene quantità importanti, con caratteristiche organolettiche peculiari, per esempio per quanto riguarda l’aroma dello Scorzone”, dice a FocuSicilia Giuseppe Destrino Papia, responsabile dell’applicazione della normativa sui tartufi per la Regione siciliana.
Secondo Papia, nell’Isola crescono “tutte le specie di tartufo commerciabili”, ma la sfida vera è quella di una raccolta ordinata e sostenibile.
“Dobbiamo evitare che ci sia uno sfruttamento eccessivo, da parte dei raccoglitori locali ma anche di quelli che potrebbero arrivare dal Nord”.
Le ricerche dei loro esperti hanno sottolineato quanto segue : Lo Scorzone, “può raggiungere dimensioni fino a 600/700 grammi, ma di solito si aggira sui 60/70 grammi”. Il prezzo è di circa 645 euro al chilo. Il tartufo Uncinato, invece , “è più piccolo dello Scorzone, di cui è una variante, e in media raggiunge i 30/40 grammi”. In questo caso il prezzo può raggiungere i 900 euro al chilo.
Stando a queste premesse ( ricerche) credo che sia ancora lontano per la regione Sicilia una progetto tartufigeno degno di nota. E mi rammarico nel vedere come una regione che non è riuscita per 35 anni a fare un regolamento regionale sulla raccolta, pensino come prima cosa a come tenere fuori i tartufai delle altre regioni. Ed essendo la Sicilia a statuto speciale nulla gli impedirebbe di farlo .